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> LE ORIGINI
Sulla strada che da Casalmaggiore porta
a Sabbioneta, attraversato il passaggio a
livello della Ferrovia Brescia-Parma, e
lasciato sulla destra il Cimitero, ci si
inoltra nel verde della campagna sino a
che non si intravvede da lontano il
Santuario della Beata Vergine della
Fontana, circondato da alti ippocastani
che ne fanno un'oasi di silenzio e di
pace.
La
strada di accesso e la facciata
del Santuario
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Le sue origini si perdono nei
secoli.
La tradizione parla di un affresco
della Madonna allattante il Bambino
Gesù, dipinto su un muro e di un
pozzo di acqua freschissima cui la gente
andava ad attingere acqua. Questa
antichissima tradizione, sembra
appoggiarsi su un presunto strumento
notarile del 878, esistente nell'archivio
della Cattedrale di Cremona, in cui si
parla di una permuta di terreni tra due
sacerdoti nella zona di "un pozzo di S.
Maria non lontano da S. Pietro di Mascano"
(Vicomoscano).
E' certo che i fedeli portavano grande
devozione a quella antica Immagine e che
attribuivano virtù taumaturgiche
alla Fonte, perché si immergevano
nell'acqua invocando la intercessione di
Maria per essere liberati dalle
malattie.
Il miracolo della guarigione di un
cieco dalla nascita che riacquista
improvvisamente la vista e che è
citato da tutti gli storici, ne è
la prova.
In un manoscritto anonimo del 1623
leggiamo:
"La Chiesa della Fontana,
dedicata all'Annunziata della Madonna,
è fuori di Casalmaggiore mezzo
miglio. Vi è un Convento de' PP.
Serviti. La Chiesa è la
più bella di Casalmaggiore:
grande, proporzionata, e col volto
maestro assai stimato dagli architetti.
t divisa in tre navi, nelle cui
collaterali esistono le cappelle. Fu
edificata nel 1463, secondo una nota di
un libro, ma si crede più
antica. Fu eretta in occasione di
miracoli operati da una immagine
dipinta sopra un pilastro, vicino ad
una fonte perenne di acqua, ove
attualmente sono due bagni, uno per le
donne e l'altro per gli uomini; nei
quali quelli che vi entravano
-ricevevano la salute dalle loro
malattie. Eravi una tavoletta, che
tutti abbiamo veduta, la quale
conteneva moltissimi miracoli e grazie,
ma si è smarrita".
Preesistente allora al santuario
attuale vi era già una
Cappella.
Campanile
e absidi - sec.
XV
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Il Romani, che scrisse la storia di
Casalmaggiore dice: "Questa Cappelletta
ora sottoposta al Presbiterio del predetto
Tempio, preesisteva già da molti
secoli, ed io vidi, al di dietro di essa,
in tempi di mia fanciullezza, dipinti del
sec. XIII e XIV, di miracoli fatti da
quella Immagine".
Tutte le più nobili e facoltose
famiglie concorsero alla costruzione e
all'abbellimento del Santuario. Gli stessi
Gonzaga, della vicina Sabbioneta, che per
alcuni anni furono Signori di
Casalmaggiore (1517-1522) vi
contribuirono. Ebbero anzi il privilegio
di esporre nel Tempio il loro stemma
gentilizio, visibile sino al secolo scorso
sul terzo arco della navata maggiore, a
sinistra.
Nei momenti drammatici, di invasioni di
truppe mercenarie straniere, di carestia,
di siccità, peste, colera,
alluvioni del Po, i cittadini hanno
trovato nel loro Santuario della Fontana
un riferimento sicuro: la certezza che la
Madonna li avrebbe salvati e protetti.
Tre volte la Bassa Padana fu ridotta
quasi allo sterminio dalla peste: nel
1497, nel 1528, nel 1630.
Nella peste del 1497 perirono
più di mille persone. Disperato per
tale strage, il popolo ricorse con gran
fede alla sua Madonna. La grazia fu
ottenuta, perché il flagello si
allontanò. A memoria del fatto
venne posta sulla facciata della Chiesa
questa iscrizione, ora scomparsa:
VIRGINI MATRI
TEMPLUM OLIM VOVIT CASALMAIUS
ET PESTILENTIA LIBERATUM EST
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