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Home > Il Santuario > Storia > IL "VOTO" DI MILANO

La peste del 1630 (ricordata dal Manzoni nei Promessi Sposi) che colpì gran parte d'Italia infuriò anche in Milano. In quel doloroso momento, il Senato di Milano ricorse alla intercessione della Madonna della Fontana e all'efficacia delle sue acque miracolose.


I nobili milanesi al Santuario
durante la peste del 1630

Dal Tribunale della Sanità di Milano venne mandata il 2 Luglio 1630 una delegazione di nobili milanesi, a offirire dodici ducatoni di Milano per far cantare una Messa solenne dinanzi alla suddetta Immagine, e altri 50 scudi d'oro da lire 6 imperiali da parte della Città di Milano, promettendo altri cento scudi d'oro, come voto, quando avesse ottenuto la grazia di vedersi liberata dal crudele flagello.

Il Notaio Agostino Canesi redasse l'atto notarile seguente: "Nell'anno 1630, martedì 2 Luglio, nella Cripta della S S.ma Madre di Dio, Vergine Maria della Fonte di Casalmaggiore, dall'illustrissimo Don Gerolamo Legnani, dopo aver ricevuto la Comunione e aver elevato preghiere al Dio Sommo e alla Vergine per la salute dello Stato di Milano, furono lette le Lettere dell'Illustre Tribunale di Milano del seguente tenore:

Alla Serenissima Madre di Dio e Madre di Misericordia

Il Presidente e i Conservatori di Sanità dello Stato di Milano, che spesso hanno avuto prove della tua protezione in questa dilagante pestilenza, spinti da grave necessità, avendo tentato inutilmente tutti gli umani rimedi, si rifugiano sotto l'inennarrabilefonte della Tua pietà, e con venerazione e cuore sincero, ti offrono un piccolo dono, non certo degno della tua Maestà, ma segno di un singolare affetto e di una certissima speranza, e invocano la tua singolare clemenza. Tu ascolta ed esaudisci benignamente e guarda e aiuta questa disperata Patria. Milano 26 Giugno 1630.

Firmato: Il Presidente e i Conservatori dello Stato di Milano - Sottoscritto dal Cancelliere Giacomo Antonio Talliabo.

L'acqua della Fonte venne portata a Milano con botti, dalla stessa Delegazione e distribuita agli appestati, con piena fiducia nella sua efficacia prodigiosa. Trascorsi sette anni dal Voto e cessata la peste, il voto fu sciolto, su sollecitazione con lettera dei Padri Serviti in data 16 Giugno 1637. 1 cento scudi d'oro furono usati per l'acquisto di paramenti sacri e per i lavori del Santuario.

Nella Cripta, sulla volta, sino al 1920 si poteva vedere un affresco che riproduceva la Delegazione dinanzi alla Madonna. C'è ancora fortunatamente un antico quadro votivo, che è nel Corridoio degli ex-voto, che ricorda il fatto.